Il varicocele è una condizione comune che nel nostro Paese colpisce circa il 15% della popolazione maschile adulta e fino al 35% degli uomini con problemi di fertilità. Questa patologia è caratterizzata dalla dilatazione delle vene del plesso pampiniforme nello scroto, simile alle vene varicose che si possono trovare nelle gambe.
Spesso descritto come la sensazione di avere un “sacco di vermi” nello scroto, il varicocele può causare dolore, disagio e, in alcuni casi, può influenzare la fertilità maschile. A Palermo, l’urologo e andrologo è il professionista specializzato nel trattamento di questa condizione, offrendo approcci terapeutici che possono andare dalla gestione conservativa fino agli interventi chirurgici.
Presso le strutture sanitarie locali, è possibile anche sottoporsi ad una biopsia prostatica a Palermo per escludere altre possibili cause di sintomi urologici. Inoltre, la diagnosi e cura dell’infertilità maschile a Palermo comprende una valutazione complessiva dello stato di salute riproduttiva maschile, essenziale per coppie che incontrano difficoltà nel concepire.
Il varicocele è più spesso diagnosticato in giovani uomini durante la pubertà, periodo in cui il corpo attraversa significativi cambiamenti ormonali e fisici. Tipicamente, il varicocele si sviluppa sul lato sinistro dello scroto, a causa delle particolari condizioni anatomiche delle vene spermatiche. La diagnosi può avvenire durante un esame fisico, in cui il medico può sentire le vene dilatate mentre il paziente è in piedi.
Per una diagnosi più dettagliata, può essere utilizzata l’ecografia scrotale con Doppler, che permette di visualizzare il flusso sanguigno nelle vene e di confermare la presenza del varicocele. Questo esame è particolarmente utile perché non invasivo e può determinare l’entità della dilatazione venosa e l’effetto sul testicolo.
Il trattamento del varicocele dipende dalla severità dei sintomi e dall’impatto sulla fertilità. Nei casi in cui il varicocele causa dolore, atrofia testicolare o problemi di fertilità, può essere indicato un intervento chirurgico. L’obiettivo dell’intervento, chiamato varicocelectomia, è legare o chiudere le vene dilatate per interrompere il flusso di sangue anormale, permettendo al sangue di defluire attraverso vene più sane.
Ci sono diverse tecniche chirurgiche disponibili, inclusa l’approccio aperto (attraverso un’incisione nell’inguine), l’embolizzazione percutanea (un trattamento minimamente invasivo che utilizza un catetere per inserire un materiale che blocca la vena) e la microchirurgia, che offre il vantaggio di ridotti rischi di complicazioni e recidive. La scelta della tecnica dipenderà dalle specifiche del caso e dalla preferenza del chirurgo.
Dopo il trattamento, è cruciale un attento follow-up per valutare l’efficacia del trattamento e monitorare eventuali complicazioni. Questo include esami fisici regolari e ultrasuoni per assicurarsi che le vene restino chiuse e che la funzione testicolare sia preservata o migliorata. Inoltre, se il trattamento è stato effettuato per problemi di fertilità, possono essere raccomandati test di fertilità successivi per valutare gli effetti del trattamento sull’output spermatico.
In conclusione, il varicocele è una condizione gestibile con la corretta diagnosi e trattamento. La collaborazione tra paziente e specialisti è fondamentale per garantire un esito positivo, permettendo ai pazienti di continuare a condurre una vita sana e attiva. Affrontare questo problema con l’intervento tempestivo e appropriato può significativamente migliorare sia la qualità della vita che le prospettive di fertilità per molti uomini.
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