Dover affrontare un intervento chirurgico in urologia potrebbe portarti a sentire una sensazione di disagio, soprattutto se non ti è mai capitato di affrontarne uno e non sai che cosa aspettarti nello specifico.
Sfatiamo fin da subito una credenza diffusa: gli interventi chirurgici sono più frequenti di quanto immagini, soprattutto negli uomini e nelle donne in tarda età, ma non è escluso che anche uomini e donne adulti abbiano il bisogno di essere sottoposti ad un intervento specifico relativo alle vie urinarie.
Le motivazioni che portano a questa eventualità potrebbero essere davvero tante: da una predisposizione genetica, da uno stile di vita scorretto, fino alla presenza di infezioni da trattare anche con cure farmacologiche di un certo tipo fino al caso più grave, ossia l’insorgenza di una neoplasia.
Sono Giuseppe Ocello, Medico Chirurgo in Urologia e Andrologia a Palermo e oggi vorrei attenuare l’incertezza che potresti avere in merito agli interventi chirurgici più diffusi, cercando di minimizzare le tue paure e rendendoti un quadro chiaro di cosa potresti aspettarti se dovessi sottoporti -anche nel breve termine- a dei trattamenti più invasivi.
Un intervento non può essere predisposto senza dei precisi accertamenti che vengono fatti previamente in base al contesto specifico e ai disturbi riportati in sede di visita dal paziente.
Per determinare quali possano essere le cause che provocano disturbo nell’assistito, si potrebbe fare riferimento ad una serie di fastidi come la difficoltà a urinare, il bruciore durante la minzione e molti altri: se si tratta di un paziente maschio, è probabile che venga fatta una biopsia prostatica per individuare se esistono delle ostruzioni problematiche nella prostata; si tratta di un intervento leggermente più invasivo, ma altamente utile non solo per diagnosticare la presenza di elementi debilitanti di cui ho fatto menzione sopra, ma anche l’eventuale incipit di un cancro.
Un secondo esame, sicuramente meno invasivo, è l’uroflussometria che consiste nel dover urinare all’interno di di un flussometro per individuare l’intensità del getto dell’urina: questo indicatore permetterà agli specialisti come me di capire se sussistono delle problematiche durante la minzione.
A seguito di un esame specifico, e andando avanti nelle terapie prescritte, è possibile che sia necessario intervenire sulle vie urinarie anche dal punto di vista chirurgico se le cure non permettono di estinguere il problema.
Tra le più invasive, sia uomini che donne potrebbero dover affrontare una chirurgia che mira alla rimozione neoplasia della vescica e dell’uretere -nel caso in cui si tratti di una diagnosi tumorale– la quale consiste nell’esportazione di tali apparati oppure in un intervento per rimuovere i calcoli urinari o per risolvere le incontinenze urinarie.
Richiamo l’attenzione per comunicarti nuovamente che non si tratta di interventi chirurgici pericolosi: sono contromisure di routine che servono necessariamente a mantenere il tuo stato di salute e per eliminare i disturbi che ti hanno accompagnato fino ad ora: ogni intervento ha la sua particolarità ma ti invito sempre a consultarti col tuo medico di fiducia per ricevere qualche dritta su come affrontarli al meglio.
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