Il prolasso degli organi pelvici è una patologia urologica che consiste nella discesa verso il basso di uno o più organi della pelvi. A seconda dell’organo disceso, il prolasso viene chiamato dagli Urologi Palermo: cistocele (vescica); isterocele (utero); rettocele (retto); enterocele (anse intestinali). Il prolasso degli organi pelvici è un patologia tipicamente femminile.
I sintomi avvertiti dalla paziente sono: senso di protrusione vaginale (la paziente percepisce al tatto una “pallina” che protrude dal canale vaginale verso l’esterno), senso di peso in zona genito-anale e/o al basso ventre; questi sintomi possono accentuarsi nelle ore serali e in occasione di lavori pesanti. Talvolta può essere presente difficoltà alla defecazione (la paziente percepisce il bisogno di defecare, ma non riesce ad espellere le feci in modo soddisfacente).
DISTURBI DEL COMPARTO ANTERIORE: incontinenza urinaria, urgenza, tenesmo vescicale.
DISTURBI DEL COMPARTO MEDIO: comprendono alcune disfunzioni sessuali.
Le disfunzioni sessuali colpiscono entrambi i sessi e consistono nella difficoltà o impossibilità ad avere rapporti sessuali, nella mancata soddisfazione durante questi e/o nel dolore che ad essi si può accompagnare. Il pavimento pelvico può essere causa o conseguenza di queste, oppure essere uno degli elementi che mantiene questa complessa disfunzione in quanto i muscoli del pavimento pelvico sono coinvolti nella penetrazione vaginale, nella fase dell’orgasmo e nel meccanismo di erezione e di eiaculazione.
La diagnosi di disturbi del pavimento pelvico inizia con una accurata raccolta della storia clinica del paziente per quanto riguarda i sintomi, i problemi di salute e una storia di trauma fisico o emotivo che potrebbe contribuire al problema. Poi il medico esamina il paziente per individuare qualsiasi anomalia fisica. La defecografia è uno studio comunemente usato per dimostrare il problema funzionale, in una persona con disfunzioni del pavimento pelvico. Durante questo studio, al paziente viene somministrato un clistere di un liquido denso che può essere rilevato con una metodica a raggi x. Una speciale radiografia registra il movimento dei muscoli del pavimento pelvico e del retto, mentre l’individuo cerca di espellere il liquido dal retto. Normalmente il pavimento pelvico si rilassa consentendo al retto di raddrizzasi e al liquido di passare fuori del retto stesso.
Questo studio dimostrerà se i muscoli del pavimento pelvico non si rilassano adeguatamente ed impediscono quindi il passaggio del liquido. La defecografia è utile anche per dimostrare se il retto si ripiega dentro se stesso (prolasso rettale). Molte donne hanno un’estroflessione del retto conosciuta come rettocele. Normalmente il rettocele non inficia il passaggio delle feci. In alcuni casi, tuttavia, le feci possono restare intrappolate nel rettocele causando una sintomatologia da incompleta evacuazione. La defecografia aiuta a identificare se il liquido contrastografico rimane intrappolato nel rettocele quando l’individuo sta cercando di svuotare il retto.
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