L’idrocele è un accumulo di liquido trasparente attorno al testicolo. Circa un maschio su dieci alla nascita presenta un idrocele che tende a sparire spontaneamente durante il primo anno di vita (idrocele comunicante del neonato e del lattante).
L’idrocele può tuttavia ricomparire con il passare degli anni in seguito ad un trauma o ad una grave infezione. In tutti questi casi è presente uno sbilancio tra la secrezione ed il riassorbimento del liquido posto tra i due foglietti della tunica vaginale (una sorta di sacca che riveste completamente il testicolo).
L’idrocele compare generalmente negli uomini sopra i quarant’anni, spesso non è doloroso e non causa particolari problemi. Solitamente questo rigonfiamento a livello testicolare non interferisce con la funzione sessuale e non causa sterilità .
Rivolgersi tempestivamente ad un Andrologo Palermo quando uno od entrambi i testicoli si gonfiano in maniera anomala è molto importante. L’idrocele potrebbe infatti comparire come conseguenza di una malattia importante, come un cancro testicolare o una grave infezione (tubercolosi, sifilide, epididimite ecc.). Tutte queste malattie necessitano ovviamente di una diagnosi quanto più precoce possibile. Una semplice ecografia scrotale potrà in questi casi diagnosticare la presenza di idrocele ed eventuali complicanze.
Un idrocele si associa spesso con un’ernia inguinale che, a causa di un punto debole nella parete addominale, consente il passaggio di un piccolo tratto di intestino nel canale inguinale ed eventualmente nello scroto.
Se l’idrocele assume dimensioni importanti si rende necessario l’intervento chirurgico. Questo tipo di trattamento è indicato anche nel caso in cui dopo 12-18 mesi dalla nascita l’idrocele non sia ancora stato riassorbito.
L’intervento chirurgico può essere svolto in anestesia locale, spinale o generale. Esistono diverse tecniche chirurgiche in relazione all’età del paziente, alle caratteristiche dell’idrocele e alla presenza di eventuali complicanze. Si tratta comunque di interventi relativamente semplici che in genere richiedono non più di venti minuti. Il chirurgo effettuerà una piccolissima incisione che consentirà l’asportazione del liquido in eccesso. Le complicanze più comuni dell’intervento sono il dolore e l’ematoma.
Un idrocele può essere trattato anche aspirando il liquido in eccesso. Questo tipo di intervento è però limitato ai casi in cui l’intervento chirurgico è controindicato. L’aspirazione del liquido favorisce infatti la formazione di un nuovo versamento già dopo 30-60 giorni e può causare infezioni e dolore scrotale.
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